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CONSIGLI PER LA PULIZIA E OLIATURA DEGLI STRUMENTI
Risposte a frequenti domande:
Perché oliare l’interno di uno strumento a fiato in legno:
Si raccomanda l’utilizzo del solo olio di mandorla, sia perché è un prodotto naturale e commestibile, nonché facilmente reperibile nei negozi di alimentari.
Ovviamente si consiglia l’oliatura della camera interna in particolare del pezzo alto per l’oboe che nel clarinetto, in quest’ultimo anche per il barilotto.
Non va usato assolutamente per le parti esterne.
Procedere nel seguente modo:
Prendere i pezzi dalla parte della congiunzione tra pezzo alto e basso, tenerlo in orizzontale e porvi 3/4 gocce di olio di mandorla all’inizio, successivamente inclinarlo verso il basso in modo che l’olio arrivi a circa metà della camera interna.
A questo punto, introdurre lo spazzolino (non utilizzare penne di uccelli o altro spazzolino di maggiori dimensioni da quelle indicate per il proprio strumento) girarlo lentamente alcune volte in modo da cospargere uniformemente l’olio su tutta la superficie interna.
Si consiglia di effettuare questa operazione alla sera finito di suonare e di non riporre lo strumento all’interno della custodia (ovviamente per non sporcarla), in modo che possa passare aria all’interno e asciugare fino al giorno seguente creando un velo protettivo.
Questa procedura se effettuata in modo costante per tutta la vita dello strumento almeno due volte all’anno, nei periodi freddi aiuta per il fattore condensa, mentre nel tempo preserva il legno all’interno dalla nostra salivazione acidosa.
Come mantenere la meccanica:
Nella maggior parte dei clarinetti o oboi la meccanica che troviamo è argentata (nel nostro caso usiamo argento puro), quindi argento sinonimo di possibile ossidazione.
Negli strumenti con meccanica interamente dorata questo fattore è praticamente inesistente, ma ciò non toglie di seguire le seguenti indicazioni.
La prima cosa a cui si deve pensare è che la sudorazione delle nostre mani ha una forte acidità, che varia da persona a persona, ma che cambia anche nei periodi di età in cui ci si trova, per esempio questo è fortemente maggiore nel periodo adolescenziale.
Quindi per prima cosa avere sempre mani pulite, possibilmente lavandole semplicemente con acqua e non usare salviette imbevute che normalmente sono a base alcolica.
Non pulire la meccanica e/o il legno con panni imbeviti di prodotti chimici (soprattutto a base alcol), in quanto si andrebbe incontro a ossidazioni più veloci dell’argentatura e se usato su di esso danneggia il legno.
Utilizzare preferibilmente un panno in microfibra morbido come quello che diamo in dotazione, quando sporco lavare in acqua fredda con sapone naturale, abbondare di ammorbidente e sciacquare accuratamente, infine lasciare asciugare all’aria ma non a diretto contatto dei raggi solari.
Condensa e riscaldamento dello strumento:
In alcuni periodi dell’anno ci si trova frequentemente ad avere problemi maggiori di condensa, questo per tre principali motivazioni.
1) cambiamento di temperatura stagionale o di clima piovoso nel luogo in cui si abita o si va a suonare.
2) fattore fisico da persona a persona.
3) tasso di umidità nell’aria che si respira.
Questi tre fattori portano ad avere una maggiore probabilità di formazione di condensa naturale all’interno della parte superiore in ogni strumento a fiato, questo è comune sia nei strumenti in legno che in quelli in metallo e non bisogna dimenticare che lo facciamo sorgere noi stessi questo problema.
Parlando di clarinetto e oboe basta pensare al cambiamento che fa una ancia pensando ai tre fattori qui sopra descritti per comprenderne il significato.
Cosa possiamo fare per diminuire questo elemento?, due semplici soluzioni:
1) Diminuire il divario di temperatura tra interno ed esterno.
Come naturalmente avviene per fattori naturali la condensa si forma quando abbiamo un divario termico (caldo-freddo) tra due parti comunicanti, nel nostro caso interno ed esterno di uno strumento musicale dove normalmente ci si immette aria calda a 36 gradi centigradi.
Quindi quello che principalmente non va fatto è di pensare di riscaldare lo strumento soffiandoci dentro la nostra aria calda e umida, in quanto questo già porterà alla formazione di condensa all’interno.
Il metodo consigliato è di tenere il pezzo superiore tra le proprio mani o meglio ancora sotto la propria ascella per qualche minuto in modo da riscaldare la parte esternamente tramite un semplice trasferimento termico induttivo, questo diminuirà lo sbalzo termico tra esterno ed interno, sfavorendo maggiormente la formazione della condensa. Bisogna tenere presente che non elimina del tutto questo problema ma aiuta molto.
La sezione da riscaldare per quanto riguarda il clarinetto va dal barilotto alla metà del pezzo superiore, mentre per l’oboe la prima metà sempre del pezzo superiore.
Questo semplice metodo porterà ad avere meno condensa nella prima parte del singolo strumento, come si sa la condensa si forma proprio per un divario termico tra interno ed esterno, inoltre cosa non meno importante toglierà maggiormente la possibilità di formazioni di crepe sul legno.
2) Oliando internamente come descritto sopra aiuterà a espellere più rapidamente dall’interno della camera la formazione di condensa, in quanto come si sa l’acqua sull’olio scivola via.
Avvertenza importante:
Nei periodi di basse temperature non è consigliabile di suonare uno strumento appena ricevuto dopo una spedizione o dopo un viaggio, ma di attendere almeno 24 ore (dopo un viaggio un paio di ore) lasciando che si climatizzi nuovamente nell’ambiente circostante, semplicemente lasciandolo con la custodia aperta.
Questo è consigliabile perché lo strumento durante il trasporto nei periodi freddi arriva a una temperatura relativamente bassa, tenendo presente che noi ci soffiamo 36° gradi (temperatura corporea) abbiamo la necessità di evitare il maggiore stress termico possibile, pertanto la temperatura ha bisogno nuovamente di ritornare ideale, almeno 20 gradi centigradi.
I fattori clima e temperatura ideali in ogni occasione sono: bassa umidità e possibilmente non al di sotto dei 20° Centigradi.
“ATTENZIONE/AVVERTENZA PER CLARINETTO”
ULTIMAMENTE SI SONO VERIFICATI SVARIATI CASI DI ANNERIMENTO DI PARTI DELLA MECCANICA VICINO ALLA SEDE DEL BECCO NELLA CUSTODIA.
PERTANTO ONDE EVITARE CHE ACCADA SI CONSIGLIA DI FARE MOLTA ATTENZIONE NEL LASCIARE BOCCHINI DI NUOVA “GENERAZIONE” DI UNA DIFFUSA MARCA (NEL CASO SPECIFICO QUELLI IN BACHELITE (NERA) DENTRO LA CUSTODIA.
NEL CASO APPAIA QUESTA PROBLEMATICA FRATELLI PATRICOLA NON E’ RESPONSABILE DELL’ACCADUTO IN QUANTO PROVOCATO DA OGGETTI NON DI PROPRIA FABBRICAZIONE.
FACCIAMO PRESENTE CHE I BECCHI VECCHI NON DANNO ORIGINE A QUESTO PROBLEMA.
